In Consiglio la comunicazione sullo stadio del sindaco Nardella che ribadisce la volontà di andare avanti da solo. “Subito adeguamento statico, poi il concorso di idee e la riorganizzazione complessiva del quartiere”
Altro che possibili prove di dialogo tra Dario Nardella e il presidente della Fiorentina Commisso. Dopo il faccia a faccia di una settimana fa a Palazzo Medici Riccardi, sede della Città Metropolitana di cui il primo cittadino fiorentino è sindaco, Nardella in Consiglio comunale ha riferito sulla vicenda Franchi in Consiglio comunale ribadendo che un restyling dello stadio ci sarà in ogni caso, anche se la società Viola non è interessata all’investimento. E comporterà pure una totale riqualificazione (le parole usate sono “rigenerazione urbana”) del quartiere di Campo di Marte destinato nel giro di tre/quattro anni a cambiare radicalmente aspetto in quello che Palazzo Vecchio considera come un “miglioramento della qualità della vita di residenti e imprese della zona da sempre animato da sport ed eventi”.
“Abbiamo preso atto della decisione della proprietà della Fiorentina di non investire su un nuovo stadio Franchi – ha esordito Nardella – e sulla base di questo abbiamo deciso con umiltà di costruire in autonomia il nostro percorso. A questo proposito colgo l’occasione per ribadire la mia posizione, e quella della giunta, anche in qualità di sindaco metropolitano, sulla possibilità di un nuovo stadio a Campi: la proprietà della Fiorentina è un privato libero di fare le proprie scelte. Da parte nostra, vi è la massima disponibilità a valutare, insieme alla Regione Toscana e al Comune di Campi Bisenzio, uno studio di fattibilità tecnico-economica non appena questo verrà presentato”.
Quello a cui pensa l’amministrazione per il futuro del Vecchio Comunale del resto è già stato ampiamente spiegato. L’idea è quella di intervenire sul monumento realizzato da Pier Luigi Nervi realizzando un impianto da 40mila posti al cui interno possano trovare spazio volumi commerciali oltre al Museo della Fiorentina, il Museo della Nazionale, e anche il Museo del Calcio in costume. Volumi commerciali che però si troveranno anche fuori della struttura. Non a caso il 22 febbraio, in Consiglio, la Giunta si esprimerà su quali potranno essere e sulle dimensioni che potranno avere, che poi è l’aspetto più importante. Tutto intorno si muoverà la “rigenerazione urbana” di Campo di Marte. Nardella, come del resto aveva già fatto, ha anche dettato tempi e fasi.
Prima tappa – già la settimana prossima inizieranno gli interventi di sicurezza statica, comincerà la prima fase di lavori con un primo lotto di 300mila euro. Il 18 febbraio, insieme ai rappresentanti dei tifosi e della Fiorentina, sopralluogo all’impianto, per verificare tempi e modalità dei lavori. Entro settembre, completamento degli interventi per un investimento totale di un milione di euro con l’obiettivo di garantire, non appena sarà possibile, un ritorno nello stadio senza problemi e limitazioni. Sempre in queste settimane sono in fase di approfondimento le analisi, che ci consentiranno di completare la progettazione degli interventi di miglioramento sismico degli elementi principali da fare nel 2022 e 2023 (importo 7 milioni di euro).
Seconda tappa – Riorganizzazione complessiva dell’area di Campo di Marte che non si limiterà allo stadio ma coinvolgerà il Centro sportivo Davide Astori oltre i giardini di Campo di Marte, area di viale Paoli – area viale Fanti nella sua interezza – viale Malta – Giardini di viale Malta – area via Enrico Toti – area via Rubieri – area ferroviaria tra le due passerelle pedonali. Secondo punto il tracciato definitivo della Linea 3.2.2 della tramvia (249 milioni di euro già finanziati), che dopo aver percorso viale dei Mille imboccherà viale Fanti in direzione Largo Gennarelli, vero e proprio hub di interconessione con la linea ferroviaria e con il parcheggio che verrà realizzato in corrispondenza della fermata della tramvia e della fermata ferroviaria. Terzo punto infine i parcheggi nell’area di Campo di Marte (4.000 posti per residenti e tifosi), preferibilmente in zona ferroviaria.
Terza tappa – il concorso internazionale, secondo Nardella, permetterà di dare a Firenze un risultato di altissimo livello: “uno tra i più importanti interventi di restyling di impianti sportivi al mondo”. Oltre al polo museale, l’idea è di costituire all’interno del Franchi un centro congressi, ristoranti, attività commerciali, una galleria, sale per incontri a disposizione delle aziende, palestre. “Inviteremo – ha aggiunto – a partecipare i migliori progettisti a livello internazionale a un concorso di idee. Al vincitore potrà inoltre essere affidata la progettazione definitiva e, se necessario, anche la progettazione esecutiva senza dover fare un ulteriore concorso. Puntiamo ad arrivare al completamento della procedura per la realizzazione dei lavori entro il 2023, e quindi iniziare, dopo aver concluso gli interventi di adeguamento statico e di miglioramento sismico, il restyling dello stadio entro la fine del mandato”.
Nardella ha però concluso confermando la volontà di un confronto vero, approfondito, collaborativo con la Fiorentina per individuare come sia meglio articolare le funzioni che saranno inserite nel progetto del nuovo stadio. “È una sfida – ha aggiunto – che sono sicuro anche la Fiorentina sarà all’altezza di raccogliere. Consegneremo nella disponibilità della proprietà della società viola uno stadio a livello dei migliori standard europei, molto più attrattivo, bello, funzionale e redditizio rispetto a oggi. Starà all’imprenditore, che è bravissimo in questo, far fruttare questo straordinario patrimonio secondo le aspettative dei cittadini e dei tifosi”. La palla dunque torna a Rocco Commisso.