A margine della mostra dedicata a Pier Luigi Nervi, il soprintende torna sulla vicenda stadio e revendica la disponibilità dell’organismo al restauro. “Già data la disponibilità al Comune per lavorare assieme al restauro”
“Io parlo con le carte, ci sono gli atti e mi si faccia vedere in quali di essi la Soprintendenza non è stata disponibile. Non eravamo disponibili a distruggere tutto, abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere. Il Franchi è ancora fedele al progetto originario di Nervi, nonostante gli interventi che ci sono stati nel corso degli anni. Abbiamo dato la disponibilità ad avvicinare le curve: non si possono distruggere perché è un monumento protetto”.
A Margine della mostra Pier Luigi nervi – Architettura come sfida, in corso di svolgimento alla Manifattura Tabacchi, il Soprintendente Andrea Pessina è tornato sulla vicenda stadio, alla luce anche della recente presa di posizione del sindaco Dario Nardella che ha annunciato l’intenzione del Comune di procedere da solo al restyling del Vecchio Comunale.
“Quando partì la questione dello stadio – spiega Pessina – ci parve la cosa più utile e intelligente da fare quella di far conoscere a Firenze e ai fiorentini chi era Pier Luigi Nervi. Una profonda manomissione o la demolizione dell’impianto sarebbe stato a nostro avviso un autentico delitto. Le decisioni del nostro Ministero confermano l’importanza dello stadio: adesso si apre la seconda parte del capitolo. Io ho già dato la mia disponibilità all’amministrazione di Firenze per questa seconda parte e per lavorare assieme. Sappiamo in che misura possiamo mettere le mani sul Franchi, adesso dobbiamo capire le esigenze e se la Fiorentina rimarrà a giocare in questo stadio. Siamo convinti che le possibilità per intervenire ci siano, siamo disposti a tutta una serie di concessioni dalla copertura ad una serie di altri interventi.
Pessina conclude sottolineando che l’abbandono del Franchi sarebbe una sconfitta per tutti. “Per questo – dice – dobbiamo sederci attorno a un tavolo. Auspichiamo che al suo interno si possa continuare a giocare a calcio e che vengano individuate altre funzioni che devono servire a mantenerlo in vita. La forma di questi interventi è la grande sfida. Nervi è stato un grande personaggio non solo per le costruzioni fatte, ma anche per la loro bellezza. Dobbiamo raccogliere la sua eredità e proseguire in questo senso, ripensando l’aria di Campo di Marte. La disponibilità è totale, abbiamo a cuore lo stadio e la città di Firenze”.