Dopo il parere del Mibact, Italia Nostra rilancia il concorso di idee per il restauro e l’adattamento del Franchi. Con un duro attacco rivolto all’amministrazione: “Palese dispregio del valore storico-artistico del monumento”
Un concorso internazionale di idee a inviti, gestito da una commissione specifica costituita da personalità autorevoli nel campo del restauro e della progettazione, con rappresentanti delle istituzioni che hanno competenze dirette sulla struttura. E una volta stabilito il progetto vincitore reperire le risorse finanziarie per attuarlo attraverso contributi europei, statali e comunali.
Italia Nostra rilancia la sua idea per il restauro e l’adattamento funzionale dello Stadio Franchi all’indomani del pronunciamento del Mibact che di fatto ha messo una pietra tombale sull’eventualità di abbattere, come più volte detto in maniera esplicita dal presidente della Fiorentina Rocco Commisso, l’opera di Nervi che quest’anno compie 90 anni. Per la verità il Ministero, nella sua relazione di nove cartelle, ha detto chiaramente che pur essendo un monumento vincolato sul Franchi si può intervenire: per “addizione”, aggiungendo cioè la copertura, la parte commerciale all’interno, l’avvicinamento delle curve tanto per fare un esempio. Ma non per sottrazione e dunque togliendo scale elicoidali, tribuna slanciata e Torre di Maratona così come voleva l’unico progetto fino a questo momento preso in considerazione dello studio Archea di Marco Casamonti: insomma una vera e propria demolizione (https://www.lamartinelladifirenze.it/mibact-si-puo-intervenire-sul-franchi-ma-non-abbattere/).
“Il Mibact – spiega Leonardo Rombai, presidente della sezione fiorentina di Italia Nostra – sostanzialmente ha fatto proprie le indicazioni generali già da tempo emanate dalla Soprintendenza di Firenze relative alle problematiche della conservazione e dell’adattamento funzionale dello stadio lasciando ampi spazi per una restauro che tenga conto delle legittime esigenze della tifoseria relative a copertura delle gradinate, visuale etc., di adeguamento agli standard internazionali nonché la possibilità della creazione di spazi commerciali all’esterno delle gradinate protetti da vetrate . Ma anche le ragioni sostenute dalla nostra associazione in difesa e tutela dello stadio e dell’azione del Soprintendente Pessina sottoposto a una aggressione mediatica per l’esercizio delle sue funzioni”.
Difesa e tutela che, secondo Italia Nostra, a livello di amministrazione sono totalmente mancate. “Siamo preoccupati e indignati – conclude Rombai – per la linea di palese dispregio del valore storico-artistico e monumentale dello Stadio da parte del Sindaco, di sostegno alle istanze manomissive della struttura avanzate dalla Fiorentina e di abdicazione dal suo ruolo di amministratore di un bene pubblico, sentito come un problema invece che come una risorsa della città. Senza considerare poi gli effetti che sta producendo il decreto cosiddetto “salvastadi” approvato con un iter affrettato e con palesi profili di incostituzionalità. Sì, il concorso di idee è l’unica via per il restauro del Franchi”.