Il messaggio al mondo contenuto in uno striscione srotolato oggi dal balconcino di Palazzo Vecchio. E intanto l’attivista per i diritti umani, in carcere da oltre un anno, ha ricevuto la visita della fidanzata
Firenze lancia un messaggio al mondo e soprattutto all’Egitto per chiedere verità su Giulio Regeni, il ricercatore italiano assassinato nel paese arabo ormai quasi cinque anni fa, e giustizia per Patrick Zaki lo studente egiziano dell’università di Bologna incarcerato nel proprio paese per aver sostenuto i diritti umani. Uno striscione in memoria di Regeni e per domandare la liberazione di Zaki è stato srotolato stamani fuori dal balconcino di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria. Erano presenti il sindaco Dario Nardella, il presidente del consiglio comunale Luca Milani e tutti i capigruppo dei gruppi politici rappresentati in Consiglio.
“Alla vigilia della nuova udienza del processo contro Zaki – ha detto Nardella – rinnoviamo la richiesta di impegno e serietà da parte del Governo in questa difficile e drammatica vicenda. Il giovane ricercatore detenuto in Egitto deve tornare presto libero”. Un altro striscione per Zaki è appeso da alcune settimane sul terrazzo dell’ufficio del sindaco, sempre a Palazzo Vecchio. Solidali con l’iniziativa il consigliere Ubaldo Bocci (gruppo misto) e il vice presidente del Consiglio Emanuele Cocollini (Lega) i quali però sottolineano che “finché il Governo italiano continuerà ad intrattenere rapporti economici con l’Egitto, vendendogli addirittura navi ed armi, uno striscione sui palazzi della politica servirà a ben poco”.
Intanto in attesa dell’udienza per il rinnovo della detenzione dell’attivista, fissata per domani, Zaki ha potuto ricevere la visita in carcere della fidanzata che gli ha comunicato il conferimento della cittadinanza onoraria di Bologna, ormai divenuta la sua città.