Giani ha presentato il ritorno in sicurezza per gli studenti di medie e superiori. Più autobus e test sui ragazzi. “Siamo la regione più virtuosa in questo momento e abbiamo l’ottimismo della buona volontà”
In Toscana gli studenti delle medie e delle superiori torneranno a far lezione in presenza da giovedì 7 gennaio. Così, mentre altre regioni decidono di far slittare il rientro per paura di nuovi focolai di Coronavirus, il Governatore Eugenio Giani accompagnato da mezza giunta regionale sceglie un’altra strada e presenta il ritorno a scuola in sicurezza nel corso di un incontro con i giornalisti a cui hanno partecipato fera gli altri agli assessori regionali ai trasporti Stefano Baccelli, alla salute Simone Bezzini ed all’istruzione Alessandra Nardini.
Per la prima settimana la didattica riprenderà regolarmente per le secondarie di primo grado, mentre sarà al 50% in aula e al 50% in Dad per quelle di secondo grado come stabilito dal Governo. “Sono convinto, che sia essenziale far riprendere la scuola in presenza anche per gli studenti delle secondarie di secondo grado. Il rapporto con gli insegnanti e con i compagni è essenziale in una fase cruciale come quella dell’adolescenza. La Toscana dal punto di vista della lotta al Covid è in questo momento una delle Regioni più virtuose, dunque per noi il 7 gennaio la scuola riparte, naturalmente rispettando tutte le norme date dal Ministro della sanità Speranza. Se la situazione dovesse peggiorare torneremmo ad una didattica a distanza al 100%, ma abbiamo l’ottimismo della buona volontà e contiamo di poter garantire ai nostri studenti il rientro in aula”. Ma ecco i punti del piano “Rientro in sicurezza”
Trasporti – Dal 7 gennaio entreranno in servizio 329 bus aggiuntivi, a supporto del consueto trasporto pubblico locale. Per finanziare queste corse è stato deliberato uno stanziamento di quasi 4,5 milioni di euro. Saranno 47 nella Città metropolitana di Firenze, 46 nella Provincia di Arezzo, 40 nella Provincia di Siena, 36 nella Provincia di Grosseto, 35 nella Provincia di Lucca, 32 in quella di Pisa, 31 in quella di Livorno, 24 nella Provincia di Pistoia, 23 in quella di Prato e 15 in quella di Massa Carrara. Per evitare assembramenti sui mezzi nelle ore di punta funzionerà il progetto ‘Ti accompagno’. Steward, volontari, guardie giurate presidieranno le fermate più affollate e gestiranno il flusso di studenti per rispettare la capienza del 50% di presenza sui mezzi di trasporto. “Qualche criticità sarà inevitabile – ha detto Baccelli – ma tutti hanno collaborato con grande spirito di abnegazione per riportare a scuola i ragazzi con standard di sicurezza molto più rigorosi di quelli applicati a settembre. Abbiamo voluto garantire sicurezza sia dentro i mezzi di trasporto che fuori, alle fermate o nelle aree vicine”.
Scuole sicure – Test sui ragazzi – Rientro in presenza significa anche più test e screening di prevenzione. Secondo il progetto regionale in presenza di un caso positivo fuori dall’ambiente scolastico dalla richiesta alla prenotazione del tampone è previsto un tempo massimo di 1 giorno con risultato assicurato entro le 6 ore successive al prelievo. Per il caso sospetto registrato durante le attività scolastiche verrà eseguito un tampone antigenico subito o nel più vicino drive through: se il test è positivo verranno avviate le procedure standard di tracciamento nella stessa giornata della notifica di positività. Il progetto prevede inoltre degli screening nelle scuole mediante test antigenici rapidi che si dividono in due tipi: con innesco (in caso di positività confermata, test ai compagni di classe e agli insegnanti) e senza innesco (test antigenici, attraverso la replicazione periodica di test in un campione di studenti). “L’obiettivo è intercettare il maggior numero possibile di casi positivi, in particolare di positivi asintomatici – spiega Bezzini – per spezzare sul nascere le catene del contagio e anticipare il virus.”.
Il tutto come ha ribadito Nardini nell’ottica di riportare gli studenti in classe e nelle condizioni massime di sicurezza. “In questi mesi – ha aggiunto – ragazze e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia: la didattica a distanza, resasi necessaria in un momento come quello che abbiamo vissuto, non può certo sostituire quella in presenza, che è anche socialità. Adesso è il momento di tornare finalmente tra i banchi di scuola.