All’Arengario di Palazzo Vecchio la commemorazione del sindaco Nardella: Anpi, Cgil e Sinistra Progetto Comune chiedono di vietare la controcelebrazione della destra cittadina a Trespiano
Tutto pronto a Palazzo Vecchio per celebrare il 75° anniversario della Liberazione di Firenze. La commemorazione avrà inizio domenica 11 agosto alle 7 con i rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo, che annunciò alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia.
Alle 9 vi sarà la deposizione di una corona di alloro alla lapide dettata da Piero Calamandrei e murata sulla facciata di Palazzo Vecchio: a seguire in piazza Santa Croce si terrà la cerimonia solenne dell’Alzabandiera con la deposizione di una corona di alloro al monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre. Da qui, intorno alle 10.15, partirà il corteo diretto a Palazzo Vecchio, con al seguito i Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei vari Comuni dell’area fiorentina oltre ai labari della federazione delle associazioni partigiane e delle associazioni d’arma e combattentistiche.
Sull’Arengario di Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria, alle 10.30, è in programma l’intervento del sindaco Dario Nardella a cui seguiranno le testimonianze di due rappresentanti dell’Anpi di Firenze: Leandro Agresti (nome di battaglia Marco), uno dei primi partigiani a salire a Monte Morello, e Riccardo Mattei figlio della partigiana Liliana Benvenuti ‘Angela’. Infine alle 21, sempre sull’Arengario, si terrà il tradizionale concerto per la cittadinanza che quest’anno vedrà protagonista della serata la Filarmonica ‘Giacomo Puccini’ di Prato.
Intanto Anpi, Cgil e i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi chiedono in una lettera inviata al primo cittadino fiorentino, al Prefetto e al Questore che venga vietata la controcelebrazione della destra cittadina che ogni anno si svolge presso il cimitero di Trespiano in ricordo dei “repubblichini” caduti.
Bundu e Palagi annunciano anche l’intenzione di presentare una mozione che “impegni l’amministrazione a impedire il tenersi di manifestazioni ‘nostalgiche’ nei confronti di un passato che la nostra Repubblica ha faticosamente riscattato”.