La proclamazione del riconoscimento giornalistico Under 35 quest’anno si è svolta in streaming causa Covid anziché nel Salone dei Cinquecento. Menzione speciale per Lavinia Nocelli
Andrea Spinelli Barrile è il vincitore del premio giornalistico Under 35 dedicato alla memoria di Letizia Leviti, la giovane cronista di Sky TG24 prematuramente scomparsa nel 2016. La proclamazione, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, si è svolta sulla pagina Facebook dell’omonima associazione che da cinque anni organizza il riconoscimento.
Barrile, 35 anni giornalista freelance dal 2012, è tra i soci fondatori di Slow News, primo progetto di slow-journalism italiano. Appassionato di Africa e di esteri, nel 2017 ha vinto il Premio Italia Diritti Umani di FLIP in nome di Antonio Russo conferito da Amnesty International Italia. Riceverà un premio di 2.000 euro. Il reportage con cui si è aggiudicato la vittoria finale si intitola Ebola, dal letame nascono i fiori e nasce da un viaggio nella Liberia post ebola, dove l’autore è stato nel giugno 2019 come “embedded” con la ONG Medici Senza Frontiere. Racconta e analizza le ferite di una società post-pandemica, come questa società complessa e traumatizzata da una pandemia mortale si riprende e quali strascichi ha lasciato la stessa pandemia. Il lavoro è stato pubblicato tra agosto ed ottobre 2019 su Slow News, corredato dalle foto dello stesso Barrile.
La giuria, presieduta da Claudio Cordova (direttore de Il Dispaccio e vincitore del premio Letizia Leviti 2017 sezione web) e composta da Cecilia Anesi, Giulia Presutti, Sara Manisera e Flavia Barsotti, ha assegnato anche una menzione speciale a Lavinia Nocelli per l’inchiesta Romania, nella terra degli orfani bianchi uscito su Left nella settimana del 24 gennaio: un racconto che indaga gli aspetti psico-sociali dell’emigrazione romena in Italia, in particolar modo delle badanti, che arrivano nel nostro Paese con tanti sogni e aspettative o dietro la promessa di una vita migliore. Nocelli è una fotogiornalista di Senigallia che si occupa di migrazioni e conflitti sociali: ha realizzato reportage nei campi profughi di Dunkerque e Calais, in Romania, Albania, Irlanda del Nord e a bordo della Sea Watch. Nel 2020 ha fondato l’agenzia di curatela fotografica Maatrice, di cui è direttore.
“Nonostante il difficile anno che abbiamo vissuto – afferma Cordova- abbiamo fortemente voluto portare avanti l’azione del Premio Letizia Leviti, con la consapevolezza che, soprattutto in periodi così drammatici e confusi, il giornalismo acquisisca una importanza ancora maggiore. Non ci siamo sbagliati. Il numero e la qualità dei lavori pervenuti ci ha dimostrato, ancora una volta, quanto ci sia bisogno di buon giornalismo. Un bene spesso sottovalutato, proprio come la salute”.
Quest’anno il tema prescelto era l’articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute e il Covid-19. Le targhe saranno consegnate ai due giornalisti nella cerimonia del premio 2021 che tornerà a tenersi a Firenze nel salone dei 500 di Palazzo Vecchio. “Il nostro desiderio – conclude il presidente dell’Associazione Letizia Leviti, Giovan Battista Varoli – è quello di raccogliere intorno al premio e al messaggio di Letizia una comunità di giornalisti che sentano viva la loro vocazione e che siano consapevoli del fatto che, in un mondo in cui le news scorrono in superficie, il loro ruolo sia quello di andare a fondo delle notizie, con passione e con intelligenza, avendo cura dei dettagli e delle persone e aiutando i lettori e gli spettatori a fare altrettanto.