L’ira del governatore che adombra la possibilità di un riconteggio dei dati. “C’è una disparità di trattamento tra le Regioni”
“Decisione ingiusta e immotivata che non rende merito ai cittadini e alle istituzioni”. La Toscana resta arancione ancora per una settimana, fino al 20 dicembre, ed esplode l’ira del Governatore Eugenio Giani che nella consueta diretta Facebook per informare sulla situazione Covid nella Regione arrivare ad adombrare la possibilità di chiedere un riconteggio dei dati. “La Toscana – ha detto – ha sicuramente uno dei livelli minori di contagio in questo momento, e quindi si viene a creare una disparità di trattamento tra Regioni. Una delle regioni in zona gialla è arrivata ad avere negli ultimi giorni una media che si avvicina ai 4mila contagi giornalieri e noi che da una settimana siamo a 500 rimaniamo in zona arancione”. Il riferimento è alla situazione del Veneto. “La spiegazione che ho ricevuto – continua – è che servono tre settimane per uscire dalla zona rossa e due per uscire dalla zona arancio. Ma il nuovo decreto adottato dal 3 dicembre non è così rigido: allora perché non utilizzare questa opportunità?”. Giani conclude con un appello al ministro e al presidente del Consiglio per riunire la cabina di regia nei primi giorni della prossima settimana, per consentire il rientro in zona gialla senza aspettare domenica 20 che rappresenterebbe l’unico giorno toscano in un giallo “normale”, quello che consentirebbe anche lo spostamento tra regioni. Dal 21 infatti il decreto Natale imporrebbe il nuovo stop agli sconfinamenti regionali e questo, è il timore di Giani, potrebbe portare a un pericoloso effetto “esodo” prenatalizio.
Il Governatore ha scritto anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, questo il testo della lettera che pubblichiamo per esteso:
“Signor Presidente, signor Ministro, in considerazione della notizia che conferma la permanenza della Regione Toscana in “zona arancione” ai sensi del DPCM del 3 dicembre 2020, sento di dover segnalare lo sconcerto per l’oggettivo significato dei dati che vedono la Toscana da tre settimane con parametri e RT da zona gialla. In riferimento al nuovo testo, più estensivo rispetto a quello del DPCM del 3 novembre, si conferma in via ordinaria la necessità di permanenza nella zona indicata per un periodo di 14 giorni, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore, ex art.2, comma 3, del DPCM del 3 Dicembre 2020. In questo caso ritengo che vi siano tutte le condizioni perché la Cabina di regia provveda in tempi rapidi, anche da lunedì 14 dicembre, a valutare più positivamente di quanto fatto finora i dati toscani.
E’ evidente l’oggettiva disparità di trattamento tra una Toscana che nei primi quattro giorni della settimana ha avuto una media di 500 contagiati al giorno e regioni che sono in zona gialla pur avendo in alcuni casi anche più di 4.000 contagiati al giorno. Oggi è chiara a tutti la contraddizione che emerge dai dati della Toscana “arancione” se confrontati con quelli di regioni in “zona gialla”, questo è quindi un appello all’equità che mi sento di esprimere a nome dei cittadini toscani. In queste settimane ci siamo impegnati a fondo assumendoci la responsabilità di realizzare nuove strutture ospedaliere, come il “centro Covid Toscana” a Prato inaugurato l’8 dicembre con 191 nuovi posti letto che diventeranno, con altre realtà costruite in Toscana, 550 alla fine del mese. Abbiamo assunto a tempo determinato 500 addetti al tracciamento che oggi copre al cento per cento i contagiati. Non nascondo l’amarezza ma confido, con il massimo rispetto, nel Vostro impegno”.