La rassegna, dedicata alla promozione della diversità delle culture afro-discendenti prenderà il via a febbraio
Oltre 50 eventi diffusi in tutta la città. Torna per la quinta edizione il ‘Black History Month Florence’, il festival dedicato a promuovere la cultura “black” e la diversità delle culture afro-discendenti nel contesto italiano, con un’attenzione particolare all’integrazione e alla mediazione interculturale. L’evento, copromosso dal Comune, è stato presentato dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla presenza, tra gli altri, dell’organizzatore Justin Thompson e della direttrice di Murate Art District Valentina Gensini.
Saranno più di una quarantina gli spazi sul territorio cittadino coinvolti nella rassegna che prenderà il via a febbraio e raccoglie sotto, un’unica programmazione, diverse attività culturali (cinema, arte, cucina, teatro, danza, laboratori, conferenze, visite e spettacoli) con lo scopo di far conoscere ed apprezzare le culture afro-discendenti per facilitare la ricerca e il dialogo interculturale. Il titolo scelto è “Obbligato” per riflettere sugli obblighi sociali, morali e comuni che fondano il cosmopolitismo (Programma completo su www.blackhistorymonthflorence.com).
“Firenze – ha sottolineato Sacchi nel corso della presentazione – è città di dialoghi e ponti, anche attraverso la produzione culturale e il confronto tra culture. Il lavoro fatto dagli organizzatori, in collaborazione con le maggiori istituzioni della nostra città, è di grande qualità e porta a Firenze il mondo delle culture afrodiscendenti, con aspetti legati soprattutto alle arti e agli aspetti sociopolitici e con interventi e protagonisti di estrema qualità. L’operazione culturale che è intrinseca nel progetto è la risposta più forte ad ogni forma o tentativo di rigurgiti razzisti che purtroppo registriamo anche in Italia in maniera troppo frequente”.
Tra le numerose proposte da segnalare “On Being Present”, un’interfaccia culturale sul sito web delle Gallerie degli uffizi che esamina la presenza dell’Africa nera nelle collezioni; “YGBI Research Residency” dedicato ai giovani artisti afro-discendenti residenti in Italia in collaborazione con Ocad University e The Student Hotel; una mostra collettiva a Murate Art District e un progetto di archivio in collaborazione con Villa Romana.