Domani un talk show sull’Arengario di Palazzo vecchio ricorderà la strage, poi l’esposizione della teca con i resti di “Quarto Savona 15”, l’auto dove 31 anni fa persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta
Nadia Nencioni non aveva ancora nove anni. Sua sorella Caterina appena cinquanta giorni. Il 27 maggio 1993 la bomba di via dei Georgofili le seppellì sotto montagne di macerie con il padre Fabrizio e la mamma Angela mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento.
A trent’anni di distanza le oscure ragioni di quella strategia terroristica, che oltre Firenze colpì Roma e Milano, sembrerebbero essere state quasi del tutto individuate anche se restano diversi coni d’ombra riferiti soprattutto a presunti coinvolgimenti di soggetti dell’apparato: gli uomini che azionarono le autobombe in nome e per conto di Cosa Nostra, e chissà per quali altri mandanti, volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul ‘carcere duro’ per i boss mafiosi e sulla legge sui pentiti.
Allora lo Stato non si arrese al ricatto. E, grazie al lavoro di magistrati come Gabriele Chelazzi, Piero Luigi Vigna, Francesco Fleury e Giuseppe Nicolosi (ai quali si aggiunse, successivamente, anche Alessandro Crini) pochi anni dopo, esattamente il 6 maggio 2002, furono condannati definitivamente quali mandanti ed esecutori di quella stagione di terrore boss e gregari di Cosa Nostra. Tra questi Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro.
Molte sono le iniziative organizzate dalle diverse istituzioni in ricordo delle vittime.
Nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio stamani è stata inaugurata la mostra progetto fotografico ‘Unaezeroquattro’, l’ora dell’esplosione, di Paolo Cagnacci e Matteo Cesari. Domani, venerdì 26 maggio, alle 18 sull’Arengario di Palazzo Vecchio, l’iniziativa di Repubblica, un talk show in tre atti con vari ospiti (Maurizio Molinari, Carlo Bonini, Fabio Galati, Lirio Abbate, Luca Testaroli, Franca Selvatici, Sandra Bonsanti, Conchita Sannino, Eike Schmidt e il sindaco Dario Nardella), con il contributo musicale di Danilo Rea e un intervento video di Stefano Massini.
Da domani e fino a domenica 28 maggio poi il piazzale degli Uffizi ospiterà la Teca con i resti della “Quarto Savona Quindici”, l’auto dove 31 anni fa persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La Teca resterà visibile a tutti i fiorentini e turisti che con la loro visita vorranno non solo ricordare le stragi palermitane di mafia, ma anche le vittime di quella avvenuta in via dei Georgofili tra il 26 e i 27 maggio di 30 anni fa. La Quarto Savona Quindici verrà infatti posizionata per l’occasione proprio in prossimità del luogo dell’attentato nel capoluogo toscano. Sempre domani la Polizia di Stato renderà omaggio alle vittime di mafia, alla presenza del Questore Maurizio Auriemma e delle altre Autorità cittadine di fronte alle quali alle 16.30 verrà suonato il silenzio d’ordinanza. Ospite all’iniziativa anche Tina Montinaro, la moglie di uno degli agenti di scorta al giudice Falcone, rimasto ucciso a Capaci. Parallelamente “DonatoriNati” darà il via ad una donazione di sangue straordinaria all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
L’anniversario sarà ulteriormente celebrato, a cura dell’ ‘Associazione tra i Familiari delle Vittime’ a partire alle 21 e sempre nell’Arengario di Palazzo Vecchio. Al termine verrà trasmesso il docufilm che ricostruisce gli accadimenti di quel 27 maggio di 30 anni fa, anche attraverso immagini dell’epoca e ai racconti dei giornalisti Lirio Abbate, Stefano Fabbri, Simone Innocenti e Gianluca Tenti con la regia di Romeo Conte.
Subito dopo la partenza del corteo con i gonfaloni di Comune, Regione e Città metropolitana e i labari delle associazioni di volontariato, con la deposizione alle 1.04 della corona di alloro sul luogo dell’attentato. Firenze Smart-Silfi renderà un omaggio simbolico alle vittime dell’attentato attraverso l’istallazione sul luogo dell’esplosione di un potente raggio di luce bianca che da terra salirà fino al cielo, e luci rosse che lambiranno la Torre dei Pulci e gli Uffizi. La mattina cuscini di rose saranno deposti sulla tomba della famiglia Nencioni alla Romola nel comune di San Casciano in Val di Pesa e a Sarzana sulla tomba di Dario Capolicchio.
Di seguito il calendario di tutte le iniziative legate alla celebrazione: https://www.comune.fi.it/30%C2%B0-strage-di-via-dei-georgofili