Il secondo atto dell’inchiesta coinvolge l’ispettore dei vigili urbani. Pd e Lista Nardella replicano a muso duro: “Polemica assurda e pretestuosa: il Carroccio fa soltanto sciacallaggio politico”
“Giani e Giorgetti vengano a riferire in Consiglio Comunale”. Lega Nord all’attacco dopo il secondo atto dell’inchiesta del Pm Paolo Barlucchi sui parcheggiatori abusivi e sulla gestione disinvolta delle multe in casa Sas.
Secondo atto che ha portato agli arresti domiciliari Leonardo Toticchi, ex responsabile dell’ufficio verbali di contravvenzione, assieme a Nicola Raimondo figura chiave della prima parte dell’indagine ed ex capo dei vigilini Sas. I due, come hanno rivelato le indagini, si scambiavano buste e favori a vicenda, e i verbali delle contravvenzioni elevati ai cosiddetti “amici”, anziché essere depositati venivano distrutti o dimenticati nei cassetti. Fra i beneficiari di questo trattamento ci sarebbero stati diversi personaggi tra cui personale della segreteria del sindaco Dario Nardella e l’attuale capo di gabinetto del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani che però non risulta in nessun modo indagato.
“Troviamo molto preoccupante – attaccano i consiglieri leghisti – il fatto che un membro della Segreteria del Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani, candidato peraltro alla guida della Regione per il PD, possa essere coinvolto. Siamo stati i primi a denunciare il sistema dei taglieggiatori affermando lo scandalo di SAS che si caratterizzava per la vergognosa pratica di togliere le multe in base all’appartenenza politica di parte. Lo scandalo non si è mai chiuso e rimane una macchia indelebile sull’amministrazione di Nardella”.
Ma il Carroccio si spinge oltre: “Delle due l’una – concludono -, se il capo della banda Nicola Raimondo dice il falso Giani ed il suo segretario lo devono querelare, viceversa al Presidente Giani non resta altro che dimettersi”. Aggiunge il capogruppo Federico Bussolin: “Pur rimanendo garantisti vogliamo difendere l’immagine di Firenze e dei fiorentini, per questo riteniamo che l’assessore Giorgetti e il Presidente Giani debbano venire a riferire Consiglio: questo scandalo riguarda tutta Firenze e non può consumarsi sui quotidiani. Non ci può essere sul Comune in questo drammatico momento, neppure l’ombra di una questione morale”.
Aggiornamenti richiesti anche da Sinistra Progetto Comune con Antonella Bundu e Dmitrij Palagi che ribadiscono il loro “no ai silenzi” perché “sulla Sas abbiamo sollevato domande precise e proposte puntuali. Alcune ancora attendono di essere discusse in Consiglio comunale, mentre non poche risposte tardano ad arrivare”.
Mentre Ubaldo Bocci, in una nota firmata da tutto il Centrodestra di cui è il coordinatore, rileva che “nel frattempo i vertici di Sas sono sempre al loro posto. Non è cambiato niente nonostante emerga un quadro sempre più inquietante. Nardella aveva invitato Rebecchi a fare un passo indietro, ma evidentemente non lo ha ascoltato. E non ci pare che il sindaco abbia insistito più di tanto. C’è un quadro fosco che rischia ancora di estendersi e che mina la fiducia del cittadino nelle Istituzioni”.
Per Pd e Lista Nardella infine la polemica sollevata da Lega, centrodestra e Sinistra Progetto Comune è assurda e pretestuosa. “L’inchiesta Sas – affermano Nicola Armentano e Mimma Dardano – è partita su impulso di questa amministrazione. È doveroso che la magistratura faccia chiarezza, è però ridicolo che la Lega faccia sciacallaggio politico, tirando in ballo persone che non sono neppure indagate e che sia il centrodestra che Sinistra Progetto Comune facciano finta di non ricordarsi che il sindaco è intervenuto subito sulla vicenda in modo chiaro e fermo”.