Saranno consegnati il prossimo 17 aprile grazie all’iniziativa promossa da Lions Firenze Giotto, Distretto Lions Toscano, Banco Alimentare della Toscana e Associazione “Pane Quotidiano Firenze”.
La “rete di volontariato, avviata nel dicembre scorso dal Lions Club Firenze Giotto con il coinvolgimento del Distretto Lions per la Toscana, inizia a dare i suoi frutti: il prossimo 17 aprile saranno donati pacchi alimentari a 150 famiglie bisognose di Firenze, con gli alimenti ricevuti dal Banco Alimentare della Toscana. A confezionarli i volontari del Pane Quotidiano.
L’iniziativa è stata presentata da Barbara Bernardini, presidente del Club Lions Firenze Giotto, e dall’Assessore al Wellfare del Comune di Firenze Sara Funaro.
“Il progetto è stato realizzato grazie a una raccolta fondi organizzata dal Lions Club Firenze Giotto, che ha coinvolto la struttura distrettuale Lions della Toscana, in una triangolazione virtuosa all’insegna della solidarietà.” ha sottilineato Barbara Bernardini “Aiutiamo chi aiuta è il nostro motto, che può tradursi in realtà solo a condizione di saper tessere alleanze virtuose con soggetti virtuosi che operano nel territorio, pronti a condividere i nostri stessi valori, come il caso dell’associazione Pane quotidiano”.
Da Sara Funaro un plauso all’organizzazione ed al Pane Quotidiano: “Ancora una volta in questa pandemia l’associazione Pane Quotidiano ha deciso di far sentire la sua vicinanza ai fiorentini più fragili e l’attenzione per il prossimo di una molteplicità di soggetti che operano in città è, per noi amministratori, un punto di orgoglio. I destinatari della donazione di beni alimentari sono 150 famiglie seguite dai nostri Servizi sociali. La nostra speranza, resa concreta dalla realizzazione di quello che dobbiamo vivere come un evento aperto all’intera cittadinanza, è che, grazie a questa misura di sostegno, in tante case si possa affrontare meglio la quotidianità”.
Alberto Pagani, Presidente del Pane Quotidiano, ha invece sottolineato come l’iniziativa sia, per l’associazione, un modo per “fare rete”: “Questo termine non è per noi un vuoto slogan, ma un modo di essere, un atteggiamento dello spirito che provoca la coscienza, generando quella mobilitazione che si traduce in vicinanza, prossimità, soccorso filiale, senso della fratellanza, perché, ricordiamoci, “nessuno si salva da solo”.